Un angolo green dal sapore rétro

Il 2017 è stato all’insegna del greenery eletto da Pantone colore dell’anno. Greenery è questa tonalità di verde che richiama il ritorno alla natura, la voglia di rigenerazione, l’energia vitale.

Greenery in fondo è un modo di essere frizzantino, e anche se il 2017 sta per finire, non perdiamo le good vibes che questa nuance ci ha trasmesso.

Quest’angolino all’insegna della natura, l’ho arredato con una cessettiera danese degli anni cinquanta, firmata da Arne Vodder (mi piace molto quel tocco di vintage d’impronta nordica) e con un’ampia poltrona rivestita in lino, di una fibra quindi naturale.

Amo molto la serie Ghost che Paola Navone ha disegnato per il brand Gervasoni. Si tratta di una collezione che è diventata ormai un must nell’ampio panorama degli imbottiti. Una linea che ha introdotto il concetto del divano “scomposto”, con un rivestimento che non sottolinea la struttura, ma che le cade addosso nascondendola, favorendo quell’effetto di evanescenza che fa sembrare queste sedute dei fantasmini.

E poco importa se il lino si stropiccia, in fondo è il suo bello e contribuisce a rendere questi divani informali, pratici e molto, molto chic. Inoltre i Ghost sono completamente sfoderabili e possono “cambiar d’abito” facilmente, passando da un aspetto semplice dato dal rivestimento in lino a uno più lussuoso grazie ai tessuti in broccato.

Al rigore del design scandinavo ho accostato le linee sinuose del disegno vegetale della carta da parati. Qui ho spaziato dai motivi tropicali (la carta n. 1 è di Cole&Son, la n. 2 è di Carta da parati degli anni 70 che sono stati tra i più gettonati negli ultimi anni, a una natura più mediterranea con fitti tralci di vite (la n. 3), anche questa di Cole&Son che accentuano il tratto rétro di questo ambiente.

Infine ho collocato la lampada Sinatra prodotta da Delight Full, in ottone e alluminio, con bracci mobili e anch’essa di gusto vintage, che rende questo angolino molto adatto a piacevoli momenti di lettura, e il vaso Parrot parade in porcellana di Lladró , con i piccoli pappagalli… tanto per rimanere “in clima tropicale”.