Il tavolo madia Tutto ha avuto inizio da un tavolo simile a questo. È stato il primo pezzo d’arredo del nostro primo appartamento. L’avevamo trovato nella casa di campagna dei miei nonni, disabitata da anni. Lui era lì, un po’ malconcio, per me bellissimo: fu un vero colpo di fulmine! L’abbiamo fatto subito restaurare e, tolta la vernice scura che lo ricopriva, è venuta fuori una bella essenza di abete. È stato da questo tavolo dei primi del novecento – e da quella casa – che la passione per gli arredi di recupero e per il mondo dell’interior design si è trasformata in qualcosa di più tangibile e da oggi ho deciso di condividerla con voi. Quello che vedete è il tipico tavolo porta vivande, perché sotto il suo piano amovibile si trova una praticissima madia contenitore. E vi assicuro che nelle nostre case risulta una soluzione salva-spazio davvero preziosa, laddove di spazio ce ne è sempre troppo poco. Per le sedute, ho cercato qualcosa di più contemporaneo, ma con un disegno che strizza l’occhio al passato. Ho trovato le Felt, di Ligne Roset. La versione gialla è rivestita per intero in feltro che rende la sedia decisamente contemporanea. La neonata versione (quella azzurra) si chiama Felt 2 ed è firmata dal duo Delo Lindo che ha disegnato pure la prima versione. Seduta e schienale sono in multistrato di faggio, con imbottitura in poliuretano e rivestimento in tessuto (non sfoderabile). I profili sono in multistrato di betulla, laccato nero opaco. Sembra quasi un foglio di carta che si srotola la lampada a sospensione Spiry in alluminio curvato e verniciato, disegnata da Giovanni Barbato per Axo Light. E per finire, cosa ne pensate di un tableware tutto colorato? Ci si può divertire a comporre un mix con i pezzi della vasta collezione proposta da Villa d’Este Tivoli. Il tavolo è talmente bello così che sarebbe un peccato ricoprirlo con una tovaglia, quindi che ne direste di lasciarlo spoglio? Ah! Un ultimo, divertente tocco: la cassetta di Seletti della linea “estetico quotidiano”, in porcellana. Qui è usata come fosse una vera cassetta da ortolano, ma in realtà si presta a essere oggetto molto versatile, in linea con lo spirito del suo marchio. Se vi state chiedendo che fine abbia fatto il mio tavolo, e quali sedie gli abbia abbinato, potete andare a sbirciare nella galleria di immagini del mio profilo instagram 😉